Da “Contrade” a Vinitaly, nel giro di due settimane i produttori di vini dell’Etna sono tornati a incontrare, dopo lo stop imposto dalla pandemia, il pubblico di appassionati e gli operatori professionali, italiani e stranieri. Da Castiglione di Sicilia a Verona i viticoltori etnei sono tornati al confronto diretto con i protagonisti del mondo del vino internazionale con un calice in mano e la possibilità di parlare della propria esperienza e del proprio territorio, “sempre più apprezzato anche a livello internazionale”, racconta Seby Costanzo, produttore di “Cantine di Nessuno” e vice presidente del Consorzio Etna Doc: “Abbiamo avuto la conferma che il mondo ci guarda come territorio di eccellenza. Un territorio considerato di grande attrattività”.
All’evento di Verona, concluso mercoledì scorso, hanno partecipato 44 produttori dell’Etna associati al Consorzio, quasi un terzo del totale. Una presenza massiccia che ha comportato investimenti notevoli delle aziende. Il bilancio, sottolinea Costanzo, è positivo sotto tanti punti di vista: “È stato il Vinitaly migliore che io abbia mai fatto. C’è stato un calo generale di presenze, ma credo sia stato un bene. In questo modo abbiamo potuto concentrare le nostre energie nel confronto con i buyer stranieri. I mercati internazionali sono importantissimi per noi”. Per la prima volta a Verona il Consorzio ha anche organizzato 4 masterclass in inglese dedicate esclusivamente ai vini del vulcano e destinate ciascuna a un gruppo di riferimento geografico: Nord America, Giappone, Corea del Sud e Regno Unito.
Inoltre, sottolinea il vice presidente del Consorzio, “siamo riusciti a dare un’immagine compatta dell’Etna: i nostri 400 metri quadri si facevano notare per l’allestimento coordinato e dal design omogeneo. Insomma siamo riusciti a evidenziare la nostra tendenza all’alta qualità. Il mercato questo ce lo riconosce, abbiamo avuto grandi soddisfazioni anche per i tanti vini dell’Etna premiati per l’eccellenza che esprimono. Dal punto di vista quantitativo – conclude Costanzo – siamo una realtà piccola con la nostra produzione di meno di 5 milioni di bottiglie, ma siamo anche riconosciuti come territorio importante, di altissima qualità”.